NOME: IPPOCASTANO ROSSO

NOME SCIENTIFICO: AESCULUS CARNEA BRIOTII

L’Ippocastano Rosso è una pianta ibrida nata dall’unione tra laAesculus pavia, una pianta dal colore rosso acceso originaria degli Stati Uniti, e l’ippocastano comune, diffuso in tutta Europa. Lo si può trovare facilmente in parchi e giardini. Estremamente resistente sia al freddo che ai periodi di siccità.

CURIOSITA'

Produce dei fiori color rosso scuro o rosso rosato, ma da quei fiori così belli nascono dei frutti dal guscio pieno di spine. All’interno di questo involucro si trova il frutto vero e proprio, che presenta la forma di una castagna. Esso è velenoso per l’uomo, ma non sortisce alcun effetto sulla maggior parte degli animali.

CARATTERISTICHE

> Portamento e dimensioni: le caratteristiche dell’Ippocastano rosso sono tipicamente intermedie tra le specie madri, ma eredita in più il colore rosso del fiore. È un albero alto fino a 15 m, mediamente longevo 150-200 anni, presenta un fusto robusto, eretto, molto ramificato, con chioma densa, tondeggiante o piramidale.

> Corteccia:è bruna negli esemplari giovani, mentre in quelli più vecchi è grigio-nerastra e si squama in placche irregolari di varie forme.

> Foglie: Le foglie sono lunghe fino a 20 cm, opposte con 5-7 foglioline a forma di lancia rovesciata, con base a cuneo, margine dentato irregolarmente con la parte finale a punta; sono di colore verde brillante nella parte superiore e verde chiaro, in quelle inferiore. 

> Fiori: Pianta con fiori profumati, riuniti in pannocchie lunghe fino a 20 cm, coniche ed erette. La corolla del fiore presenta 4-5 petali ondulati sul bordo bianchi, spesso sfumati di rosa o giallo; gli stami (i piccoli filamenti dentro i petali) sono 7 e lungamente sporgenti. La fioritura avviene tra aprile e maggio.

> Frutti e semi: Il frutto è una grossa capsula, divisa in 3 parti verdastri e munite di aculei pungenti, contenente grossi semi bruno-lucenti, simili alle castagne.

RIFERIMENTI CULTURALI

Nel folklore italiano si crede che per combattere i raffreddori bisogna conservare in tasca due semi di ippocastano.

Dal balcone della sua casa di corso Re Umberto 75 lo scrittore Primo Levi vedeva gli ippocastani del viale ai quali dedicò una poesia

Cuore di legno
Il mio vicino di casa è robusto.
E' un ippocastano di Corso Re Umberto;
ha la mia età ma non la dimostra.
Alberga passeri e merli, e non ha vergogna,
in aprile, di spingere gemme e foglie,
fiori fragili a maggio;
a settembre ricci dalle spine innocue
con dentro lucide castagne tànniche.
E' un impostore, ma ingenuo: vuole farsi credere
emulo del suo bravo fratello di montagna
signore di frutti dolci e di funghi preziosi.
Non vive bene.
Gli calpestano le radici
i tram numero otto e diciannove
ogni cinque minuti; ne rimane intronato
e cresce storto, come se volesse andarsene.
Anno per anno, succhia lenti veleni
dal sottosuolo saturo di metano,
è abbeverato d'orina di cani.
Le rughe del suo sughero sono intasate
dalla polvere settica dei viali;
sotto la scorza pendono crisalidi
morte, che non diventeranno mai farfalle.
Eppure, nel suo torpido cuore di legno
sente e gode il tornare delle stagioni.


Primo Levi, dalla raccolta “Ad ora incerta”, 1984

ALBERI FAMOSI

L’ippocastano più famoso al mondo si trovava ad Amsterdam. Esso fu l’albero che la piccola Anna Frank ammirava dalla finestra della soffitta di casa, dove lei e la famiglia trovarono alloggio durante le persecuzioni dei nazisti. L'ultima volta in cui ne parla è il 13 maggio 1944: "Il nostro castagno è in piena fioritura dai rami più bassi alla cima, è carico di foglie e molto più bello dell'anno scorso".

Purtroppo l’albero si ammalò ed infine crollò il 23 agosto 2010, dopo oltre 170 anni di vita. Si trovava in un giardino interno di un edificio al numero 188 del Keizersgracht.

Nel 2005 la Fondazione Anne Frank fece raccogliere i semi dell'albero (le castagne) e le fece distribuire alle scuole che portano il nome Anne Frank e a varie organizzazioni in tutto il mondo, in modo da far nascere nuovi ippocastani.

Altri estratti dal diario di Anna:

"Guardavamo tutti e due il cielo azzurro, il castagno spoglio con le goccioline brillanti sui rami, i gabbiani e gli altri uccelli che volando radenti sembravano d’argento: tutto questo ci commuoveva e ci toccava profondamente, tanto che non potevamo più parlare." 23 febbraio 1944

"Aprile è proprio un mese splendido, non troppo caldo e non troppo freddo, con pioggia ogni tanto. Il nostro castagno è già verde e qua e là si vede perfino qualche candelina." 18 aprile 1944

L'IPPOCASTANO NELL'ARTE

Ippocastano in fiore,

Vincent Van Gogh,

dipinto su tela,

1887