NOME: ALBERO PAGODA

NOME SCIENTIFICO: PARROTIA PERSICA

La Parrotia Persica è stata introdotta nel 1848 nelle coltivazioni ornamentali d'Europa.
In autunno le sue foglie mostrano una spettacolare gamma di colori: giallo, arancio, rosso brillante, violaceo.

PROVENIENZA

La Parrotia Persica è originaria dell’Iran settentrionale e delle foreste del Caucaso.

CARATTERISTICHE

> Portamento e dimensioni: alta in media 7-8 m; il tronco può arrivare a 1,5 m di diametro; chioma fitta, con ramificazioni che tendono a svilupparsi verso il basso.

> Corteccia: liscia e sottile, di colore grigio chiaro. Negli alberi più vecchi si sfalda lasciando vedere placche di colore più chiaro.

> Foglie: semplici, a forma ovale, con margini ondulati, lucide. Virano dal verde brillante in estate al giallo, arancio e rosso intenso in autunno.

> Fiori: di colore rosso scuro e senza petali, crescono a mazzetti di 2-6 fiori. La fioritura è in marzo-aprile.

> Frutti e semi: allungati, di colore marrone-rossiccio; sono formati da due capsule, ognuna delle quali contiene un seme.

> Particolarità: il suo legno è così duro da essere paragonato al ferro, per questo è chiamata anche Ironwood persiano; per il suo peso, è uno dei pochi tipi di legno che non galleggia sull’acqua.

CURIOSITA'

Si ritiene che l'albero risalga ad almeno 6.000 anni fa, sopravvissuto alla più recente era glaciale e alla sommersione delle acque che sarebbero poi diventate il Mar Caspio. Il nome deriva dal naturalista tedesco F.W. Parrot che la scoprì intorno al 1830, durante una spedizione sul monte Ararat. Lo scrittore francese Alexandre Dumas rimase impressionato da questo albero quando visitò il Caucaso nel 19° secolo. Una leggenda locale narra che una donna uccise una tigre con un palo fatto di questo legno. La gente del posto indossa amuleti fatti con il legno di questo albero e gli invitati ai matrimoni augurano agli sposi un matrimonio con "la fermezza del demir-agach" (nome locale della Parrotia persica). I frutti sarebbero inoltre usati come cure per le emorragie

UNESCO

La Parrotia persica è una specie endemica delle Foreste Ircane, in Iran, che nel 2019 sono state dichiarate Bene Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Queste foreste si estendono per 850km lungo la costa sud del Mar Caspio, sul versante nord del monte Alborz.
Sono note per la grande biodiversità della flora: quasi la metà delle piante conosciute in Iran si trova in questa regione. Anche la fauna è molto varia: sono state registrate 180 specie di uccelli e 58 specie di mammiferi.

Il nome di queste foreste deriva dalla regione in cui si trovano: l’Ircania.
Questa era un’antica provincia persiana che i Greci chiamavano “Hyrcania”, termine che deriva a sua volta dall’antico persiano “Verkâna”, che significa “Terra dei Lupi”.

PARROTIA PERSICA NELL'ARTE

Klaus Littmann,

Arena per un Albero,

Basilea,

2021

Intervento artistico percorribile al centro della Münsterplatz di Basilea, in Svizzera.

In quest’opera un albero solitario è posto al centro di un’arena accessibile al pubblico.
La struttura esterna a forma di cesto imita le irregolarità e gli intrecci di un albero e può accogliere fino a 50 persone.
L’arena, con la sua struttura esterna e le tribune all’interno, rimanda agli anelli annuali degli alberi.
L’albero rappresenta la foresta e diventa simbolo della natura e dell’importanza della sua conservazione.

L’albero è stato selezionato dall’architetto paesaggista Enzo Enea, tenendo conto delle possibilità di integrazione con gli alberi di Basilea e dell’adattamento a lungo termine alle mutate condizioni provocate dal riscaldamento globale.

L’albero scelto è la Parrotia Persica, per la sua resistenza e per la capacità di tollerare particolarmente bene il clima urbano. Secondo Enea questa robustezza rende la Parrotia persica idealmente adatta ad affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, diventando quindi un albero del futuro.